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ROMA - BERGAMO Anno 2000 no stop

Sono gia due giorni che sono a Roma in attesa della partenza della Roma Bergamo no stop di seicentocinquanta km. Nutro dei dubbi sulla riuscita: è la prima volta che copro una distanza simile, non so come comportarmi, ho sentito molti pareri ma in realtà non l’ho mai provato prima; mi sono allenato molto ma mi restano molte incertezze. Finalmente arriva il giorno della partenza, ore sei, località Foro Italico. Si parte a gruppi in direzione di Viterbo. Appena fuori Roma entriamo in una fitta nebbia, vediamo molto poco ma, per fortuna, dopo una decina di chilometri la foschia si dirada. La strada però appare subito faticosa: molti saliscendi e salite impegnative. Arrivati, già abbastanza stanchi a Viterbo, troviamo il ristoro e il controllo. Proseguiamo quindi verso il secondo ristoro a San Quirico d’Orcia. Lasciamo Viterbo verso Bolsena, costeggiando il lago omonimo, un vero spettacolo, per arrivare presto a San Quirico d’Orcia. Arrivati facciamo un ristoro veloce per non perdere tempo. Siena e l’altro ristoro ci aspetta. Arrivati in centro storico di Siena faccio rifornimento di viveri e acqua. Comincia a fare molto caldo, mi fermo solo quindici minuti e riparto. Lungo il percorso mi fermo spesso per rifornirmi di acqua, molti si ritirano, ma io resisto ancora, vado avanti. Il caldo si fa sempre più insistente, siamo vicini ai quaranta gradi. Finalmente tramonta il sole e con fatica arrivo a Firenze. Anche qui passiamo dal centro storico, mi fermo al ristoro mi rifornisco di viveri e parto subito. Cala il buio, c’è luna piena, ci riuniamo a gruppi per affrontare la notte. A fari accesi proseguiamo verso Campi Bisanzio dove la strada, che ci porta a Castiglione dei Pepoli a settecentocinquantacinque metri di altitudine, comincia a salire. I fari delle biciclette disegnano lungo la collina un serpentone: sembra di essere in un presepe. Scolliniamo verso Casalecchio di Reno. Li mangiamo un piatto di pastasciutta e poi riposiamo due orette. Comincio ad essere un po’ stanco. Ripartiamo quindi verso Modena, Reggio d’Emilia e Parma dove mi rifornisco in abbondanza. Parto per il centro di Piacenza, arrivo a Casalpusterlengo, meta dell’ultimo rifornimento. Arrivo davvero stanco. Mi fermo una ventina di minuti per recuperare le forze e riparto passando per Lodi. Ormai sento che la meta è vicina. Nel primo pomeriggio arrivo a Bergamo, l’ultimo sforzo è affrontare le mura di Città Alta per arrivare in Piazza Cittadella transitando su una passerella di legno lunga una cinquantina di metri. Arrivato ritiro la medaglia in bronzo creata appositamente per la Randonnèe. Ho portato a termine questa sfida in sole trentadue ore. Vengo poi a sapere che per l’anno successivo sarà organizzata la Milano Roma di settecento chilometri. Comincio quindi subito ad allenarmi.

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