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Girovagando

Passo dello Spluga


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Questa salita inizia ufficialmente a Chiavenna. E’ molto lunga, per l’esattezza, 33 chilometri, anzi partendo da Villa di Chiavenna ne devo aggiungere altri sette, per un totale di 40 chilometri con un dislivello veramente impressionante: circa 2.300 metri. La salita però non è mai ardua e non presenta mai pendenze eccessive. L’unico ostacolo sono i chilometri che sento nella gambe al raggiungimento di una certa quota. Oltrepassati i primi paesi, San Giacomo Filippo, dove le pendenze si possono considerare lievi, si sopraggiunge a Campodolcino (meta famosa per le piste da sci). Qui iniziano le prime pendenze superiori al 7%, ma giunto a questo centro turistico si presentano un paio di chilometri per riprendere il fiato per poi ricominciare un lungo tratto (6-7 km) con pendenze medie intorno all’8/9% in cui si incontra anche il bivio per Madesimo (altra località turistica rinomata) raggiungibile sulla destra dopo aver superato una galleria. In questo tratto è possibile risparmiare un po’ le forze grazie ad un falsopiano a 6 km dalla vetta che conduce a Montespluga e al suo lago (dove purtroppo c’è sempre meno acqua). Ormai mancano poco più di due chilometri alla vetta. A questo punto le pendenze superiori all’8% e tutti i chilometri percorsi finora, possono farsi sentire nei ciclisti meno allenati. Giunti in vetta c’è la dogana: a metri 2115 d’altitudine. Così si presenta in veste estiva, ma per i più intrepidi, come me, lo Spluga, il 25 Aprile, con cinque metri di neve è decisamente più entusiasmante. Sono partito da Villa di Chiavenna,

discendo verso Chiavenna e alla prima rotatoria ho girato a destra. Dopo soli cento metri la strada cominciava a salire e per di più ha iniziato a piovere. Il tempo bruttissimo non mi ha demoralizzato e ho continuato a salire fino a Montespluga. Ma a soli due chilometri dall’arrivo, la strada era sbarrata e un cartello indicava che il passo era chiuso. Troppa era la voglia di arrivare in vetta e senza pensare ho preso la mia specialissima e ho scavalcato la sbarra visto che la strada sembrava pulita dalla neve. Salendo mi sono accorto che la neve ai lati era sempre più alta e non pioveva più acqua ma un leggero ghiaccio. Arrivato in vetta, dove c’è la caserma della guardia di finanza, il passo era chiuso con un altra sbarra. Quindi ho deciso di fermarmi, ho scambiato quattro chiacchiere con tre escursionisti e gli ho fatto scattare delle fotografie ricordo per il sito internet. Il freddo cominciava a farsi sentire, e giusto il tempo di mangiare una barretta, sono partito con un rapporto molto agile tenendo frenata la specialissima, nel frattempo, per riscaldarmi, ho pedalato per una decina di chilometri. Fortunatamente ha smesso di piovere la temperatura si è alzata. Arrivato a Chiavenna, dove faceva più caldo, dovevo affrontare altri sette chilometri di salita (per un totale di quaranta chilometri). Alla fine sono arrivato a Villa di Chiavenna dove mi attendevano una bella doccia calda e una marmitta di pesche, zucchero e vino rosso. Posso dire di essere stato un po’ stanco ma certamente ne è valsa la pena.

1 Commenti per Passo dello Spluga

  1. svizzero ha scritto,

    8 settembre 2017, 10:44 #

    Ottimo, ma la foto grande non è il San Gottardo?

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